

Confcommercio, incertezza pesa su consumi, -2,3% a febbraio
-0,7% a marzo, in lieve ripresa a +0,4% ad aprile
L'incertezza "più che diradarsi si moltiplica", i dazi hanno dato "l'ultimo colpo alla stabilità delle aspettative degli operatori" e gli effetti di questa situazione "si manifestano sulla fiducia di imprese e famiglie, in ridimensionamento a marzo": lo scrive Confcommercio nella congiuntura di aprile, spigando che per l'Italia, dopo un gennaio superiore alle aspettative, il bimestre febbraio-marzo è stato "sensibilmente meno favorevole" con i consumi che calano rispettivamente di -2,3% e -0,7%, mentre a marzo crescono dello 0,4%, ma è "un segnale ancora troppo modesto per testimoniare un'inversione di tendenza". Si conferma, per Confcommercio, anche in questa prima parte del 2025 "la difficoltà per le famiglie di trasformare i maggiori redditi reali in maggiori consumi. È il pezzo che manca a una più florida crescita". A marzo i cali di domanda più significativi si sono registrati per alimentare, bevande e tabacchi (-2,7%), "segmento che mostra da tempo una tendenza al ridimensionamento accentuata a marzo dalla diversa tempistica della Pasqua", e i beni e i servizi ricreativi (-2,2%). Si conferma difficile anche la situazione per i beni e i servizi per la casa (-1,2%), i beni e i servizi per la mobilità (-0,8%), per l'abbigliamento e le calzature (-0,7%) e i beni e i servizi per la cura della persona (-0,4%). In lieve peggioramento è risultata anche la domanda per gli alberghi e i pasti e le consumazioni fuori casa (-0,1%).
D.Dvorak--TPP