Dal Dna si potrebbe comprende il rischio di sviluppare ansia
Studio australiano esamina profilo genetico persone con disturbi
Potrà essere possibile per un medico analizzare il Dna di un suo paziente per meglio comprendere il rischio di sviluppare ansia e anche come meglio trattarla. Lo indica uno studio australiano del Queensland Institute Berghofer of Medical Research dell'Università del Queensland e del Brain and Mind Research Institute dell'Università di Sydney: esamina il profilo genetico di persone con disturbo di ansia e comparandolo con persone che non ne soffrono. "Lo studio mira a comprendere di più cosa porta alcune persone a provare ansia, quali siano i fattori di rischio e anche come si possa trattare meglio l'ansia - scrive la ricercatrice Sarah Medland sul sito dell'Università - La causa esatta dell'ansia rimane incerta, ma sappiamo che vi contribuisce una combinazione di fattori genetici, ambientali e psicologici". Lo studio intende raccogliere dati da circa 5000 australiani che hanno vissuto esperienze di ansia per aiutare a identificare i geni specifici che possono influenzare la condizione. Una seconda fase dello studio esplora l'uso di test farmacogenomici per cercare di prevedere risposte individuali a farmaci antidepressivi. Si stima che soffrano di ansia ogni anno 3,4 milioni di australiani di età fra 16 e 85 anni, nella condizione di salute mentale più comune. Secondo l'Australian College of General Practitioners, dal 2017 i medici riferiscono che i problemi di salute più comuni per cui assistono i pazienti sono psicologici.
Q.Pilar--TPP