

In Italia si è passati da 2700 a 1000 sale cinematografiche
A Roma in pochi anni ne sono state chiuse 102
"I dati sono drammatici: di 2.700 sale cinematografiche che avevamo in Italia ne restano meno di mille, a Roma in pochi anni ne sono state chiuse 102". Così Silvano Curcio, docente di architettura alla Sapienza, intervenendo all'assemblea pubblica sul tema 'Terzi Luoghi - Una città che si-cura' alla Basilica di San Saba a Roma, promossa dal Comitato Sos Sale, che raccoglie decine di realtà civiche per salvare i cinema chiusi o abbandonati della capitale e contrastare la proposta di legge regionale del centrodestra nel Lazio che a loro giudizio potrebbe trasformarne molti in centri commerciali, alberghi o parcheggi. Curcio ha pubblicato a dicembre dello scorso anno 'Fantasmi urbani - La memoria delle sale cinematografiche di Roma' (Palombi editore), in cui per la prima volta veniva rivelato il progetto di nuova normativa urbanistica che "ad agosto 2024 aveva avuto il primo voto favorevole in Giunta" regionale. "Me lo disse un amico che lavora alla Regione - ha raccontato Curcio -, la chiamano 'legge Metropolitan' (dal nome di uno storico cinema romano in via del Corso, ndr)". Una soluzione sono i 'terzi luoghi' alla francese, secondo l'architetto, siti polivalenti che comprendono anche un cinema, ma con esso possono accogliere teatri, sale concerti, asili nido, bar e mense per senza tetto, tra le altre cose. "I terzi Luoghi li abbiamo inventati in Italia, anche se ora sono più noti con il nome francese o inglese - ha detto ancora Curcio -. Non dobbiamo dimenticare la nostra cultura e la nostra storia".
S.Danek--TPP